venerdì 19 aprile 2013

Avgift parte prima


Noi italiani c´abbiamo il tarlo dell´edilizia. Anche gli svedesi in un certo senso. Infatti una delle tre V di uno svedese é Villa. Le altre due sono Volvo e Vovve (cagnetto). E il loro sport nazionale, dopo l´hockey, il curling, il golf, il fondo, la raccolta di funghi cantarelli e le sbronze del venerdí sera e altre cosette c´é www.hemnet.se che é un sito di annunci immobiliari.  Anche noi, cioé mia moglie, ci siamo fatti prendere da questa cosa e ogni tanto capita in casa di iniziare discussioni tipo "amor, ce l´abbiamo un milione di euro che ci avanza? sai, ci sarebbe una casetta, in campagna ... ".  Peró poi si sta in affitto. Chissá perché. Forse perché non abbiamo un lavoro? Dettagli. 

Che poi qui l´affito non é un affitto come lo intendiamo noi. Cioé, mi spiego. In Italia ci sono tanti condomini dove vive il 60% degli italiani. Tutti quegli appartamenti hanno un proprietario. Lo so: sono partito un pó lontano coi discorsi ma ora ci arrivo al nocciolo. Qui in Svezia pure. Peró quando compri un appartamento, non lo compri in realtá. Nemmeno per finta a dire il vero (ad un mio amico invece é successo ed a Vicenza). Qui in Svezia si compra il diritto all´uso. Infatti la tipologia di questi contratti si chiama bostadsrätt: cioé diritto di abitare. E la proprietá vera e propria a chi rimane? All´impresa costruttrice o, in tantissimi casi, ad una associazione che si chiama appunto bostadsrättsförening.  In molti casi queste associazioni o imprese posseggono interi quartieri. Il diritto di abitarci lo paghi, non siamo mica in un regime comunista, magari con un mutuo, e lo lasci in ereditá ai figli, insomma pare proprio tuo l´appartamento. Puoi anche farci i bagni nuovi, se vuoi. 

Comunque sia non esiste l´assemblea condominiale che nomina l´amministratore e che approva il bilancio ed eventuali lavori straordinari. Cosí come non si pagano le spese condominiali. O almeno, non come le intendiamo noi. Cioé: quando compri un appartamento (cioé il diritto all´uso ma suona male, lo so) per contratto ti trovi vincolato a versare un certo importo di spese fisse mensili che si chiama avgift che tradotto in italiano significa canone. Ed é fisso. Esso é comprensivo di tutto o quasi: i lavori ordinari come la pulizia delle scale, del cortile, il giardinaggio ... ma anche quelli straordinari. E cosí se capita che c´é una infiltrazione di acqua dal tetto, basta chiamare e qualcuno viene fuori a riparare. Detto, fatto. Altro che preventivi, assemblee straordinarie convocate per raccomandata, rate straordinarie (con relativi insoluti), maggioranze contate ai millesimi, eccetera. E questo, secondo me, spiega perché le case qui sono mantenute mediamente benino. Credo pure nella quasi totalitá dei casi, in questo avgift é compreso pure il riscaldamento. Poi, a seconda delle varie condizioni ci puoi trovare inclusi anche altri servizi come l´acqua calda sanitaria, o quella fredda, l´elettricitá (raramente) eccetera. Sono pure convinto che spesso nell´avgift é compresa una parte dell´ammortamento del costo dell´edificio. Questa cosa (assieme ad un´altra che sto cercando di studiare ma non trovo materiale) scoraggia la speculazione edile e fenomeni come quello di molte cittá italiane dove ci sono migliaia di appartamenti vuoti. 

In alcuni casi questo avgift é decisamente alto che sembra proprio un secondo mutuo ma fa parte della logica svedese: si paga una quota fissa mensile, puntuale come un orologio svizzero sennó si mette in moto la macchina organizzativa di incasso, e in cambio dormi sonni tranquilli di non avere sorprese. 

E quelli che stanno in affitto?  E quelli che stanno in una casa singola? Eh no, per oggi basta,  ve lo dico domani. 
Ciao.


Nessun commento:

Posta un commento